sabato 11 agosto 2012

Visita del CMO

E' Venerdi', e tutto va bene. Cosi' bene, che RIchard Budgett viene a farci visita: a quasi due metri di altezza, torreggia su tutti noi, e sopratutto su di me. Nel suo nuovo posto come medico del Comitato Olimpico Internazionale a Losanna, a partire dalla fine dei Giochi, potra' parlare 'occhi negli occhi' con i cestisti del comitato.

La sua presenza non ci distoglie dalle necessita' mattutine, e questa volta proviamo uno scenario del tutto nuovo. Brian e' un atleta con un trauma addominale che riesce a lasciare il tappeto camminando, ed arriva nella nostra sala medica. Li', ematuria, ipotensione, progressiva perdita di coscienza, ed ematoma sulla parte posteriore dell'addome: kidney contusion. Ringrazio ancora il vecchio stile della formazione multilaterale Britannica: quando sono giunto in UK, chiunque volesse intraprendere una qualsiasi specialita' chirurgica doveva fare chirurgia generale e chirurgia di pronto soccorso. Venendo dall'Italia, dove si entra in specialita' immediatamente dopo la laurea, mi sembrava una perdita di tempo. All'epoca, non era infrequente avere colleghi che finivano il periodo di formazione dopo 18 anni dalla laurea. Ero perplesso. Poi, man mano mi son reso conto che il sistema Britannico era davvero differente rispetto a quello della Europa Continentale, e mentre da noi si formano specialisti, e la massima parte di essi lavorera' sempre sotto la guida di un primario, qui il sistema era mortalmente selettivo, e serviva a formare solo primari. Differenza fra eccellenza, qui, e competenza, in Europa Continentale. Di fatto, si entrava nella formazione specialistica dopo diversi anni, con delle basi di conoscenza sia teorica che pratica enormi. Non e' sorprendente, quindi, che alla fine della strada si riusciva ad avere individui che, sebbene avessero un interesse subspecialistico preciso, sapessero in realta' fare tutto.
In ogni caso, faccio diagnosi ed istituisco subito una serie di presidi per mantenere in vita un atleta che potrebbe morire per emorragia massiva. Nulla di piu' da fare in un presidio sportivo, e trasferimento in ospedale.
Richard e' soddisfatto della performance del team, e, prima di ritornare al quartier generale dei giochi, mi tira in disparte, e si scusa ancora per l'incidente con Liu Xiang. Gli ribadisco che non e' un problema, ma che per lui si e' mobilitato l'intero policlinico ed il mio ospedale universitario. Non vale la pena stendere tappeti rossi se un servizio, solo perche' non pagato, e' considerato di secondo livello. Al Policlinico Olimpico, i colleghi sono di valore assoluto, e li ho io stesso selezionati proprio per questo. Once bitten, twice shy. Tutti, invece di sentirci gratificati, ci siamo sentiti scartati.

Ed ora, la lotta! Spettacolo e tecnica di alto livello. Con me, al tavolo del tappeto B, Ben, un fisioterapista sportivo di Melbourne: conosce una serie dei miei amici di Down Under, ed e' stupito che conosca  Melbourne cosi' bene. L'arcano viene svelato quando gli spiego che sono stato fellow per due volte con David Young, uno dei chirurghi dello sport piu' dotati con i quali abbia mai avuto il piacere di lavorare, dal quale ho imparato una serie di trucchi chirurgici e diagnostici che, a quasi 15 anni di distanza, sono ancora attuali. Ben non ha mai visto la lotta, e gli spiego come funziona il tutto. Nel frattempo, al secondo incontro un atleta ha una lacerazione al naso: sangue dappertutto, ma sembra peggio di quanto in realta' non sia. Il sito del taglio non permette l'uso di un bendaggio, e quindi solo una velocissima pulitura, vasellina e via. Purtroppo, perde, ed in medicheria gli applico un po' di supercolla: utilissima in questi casi, con proprieta' praticamente miracolose. Con Bernie, discutiamo di questi problemi, e mi regala una fialetta di un procoaugulante ad azione istantanea che non e' in vendita in Europa: da conservare in borsa. Livello altissimo, anche se qualcuno degli atleti e' li' per regole olimpiche, non necessariamente di qualificazione.
Nei 55 kg, i soliti Orientali: per il Giapponese, sono sicuro che vi e' una influenza del Judo. Non e' inaspettata: in Giappone, a scuola fanno Judo tutti i giorni.
Nei 74 kg, l'atleta Statunitense si distingue subito: pare capace di eseguire qualsiasi mossa voglia senza alcun problema. Sembra su un altro pianeta. L'Iran si fa strada nella stessa categoria, con vittorie piu' sofferte e meno pulite. Il Canada sembra avere qualche problema. Vedremo.

Ora di pranzo, e medicals. A me toccano i 60 kg, e parliamo con Dietrich di infezioni cutanee nei lottatori. E' un problema: in questo torneo, nessuno ne ha sofferto. I lottatori, pero', possono sembrare in ottima salute, ma sono in realta' defedati. Fare il peso, continuo allenamento strenuo, disidratazione. Tutto contribuisce a diminuire lo stato di immunita'. Supplementi probabilmente hanno un ruolo benefico, nonostante non vi sia evidenza scientifica, solo aneddotica nella nostra comunita'.

Finali per le medaglie, ma immediatemente prima una discussione accesissima fra i rappresentanti tecnici della FILA e Bernie, riguardo le mansioni del medico di tappeto. Vedo il lato focoso di un medico che ha enorme esperienza, e che, giustamente, non puo' tollerare che un non medico voglia esercitare ingerenze di qualsiasi genere sul suo operato. Ho avuto io stesso problemi con i rappresentanti tecnici della FILA, e non si rendono conto della nostra indipendenza e del fatto che realmente siamo al di sopra delle parti. Regolamenti alla mano, Bernie combatte contro un oro olimpico, e poi mi dice, in espressione intraducibile in Italiano: 'You cannot cross wits with a half wit'.

Nei 55 kg, la Russia accede all'oro, con un incontro contro la Georgia avvincente si', ma con poca generosita'. In ogni caso, l'ultimo tempo ha un ritmo frenetico. Alla cerimonia di premiazione, incontro Chris: ci guardiamo, ed allo stesso momento esclamiamo: 'Ti ricordi quando lottavamo cosi'?'. Per me, un ricordo ancora piu' amaro, dato che la mia anca destra sta soffrendo. Uno degli effetti secondari della pratica di arti di combattimento e' artrosi d'anca. A destra, ho avuto una artroscopia nel 2008, e potrei aver bisogno di una protesi relativamente a breve termine. Da chirurgo, sono conservatore. Vedremo. Nel frattempo, l'atleta Russo corre con la bandiera.

74 kg, l'unica categoria di peso che e' rimasta invariata dal quando combattevo. La finale e' epocale: USA-Iran. L'atleta Americano e' un gatto, si muove, attacca, contrattacca, e .... vince. Lo platea esplode, tutti fanno salti di gioia. E' l'unico oro Americano, per il momento, e l'atleta va direttamente sul podio.


Ultimo giorno di Maria: deve ritornare a Stoke on Trent. Per lei, un viaggio di 180 miglia.

Tornando a casa, una chiacchierata telefonica con Maurizio Mirarchi: si e' appena trasferito a Londra. Eravamo parte dei Lottatori di Ferro, Maurizio con molto piu' acciaio di me. Nel 1988, sarebbe dovuto andare a Seoul. Tre mesi prima di quelle Olimpiadi, una frattura di gamba: batteva di routine l'atleta Francese che vinse il bronzo. Parliamo della evoluzione della lotta, dei nostri maestri, dei colpi che, sebbene efficaci, sembrano non essere piu' insegnati.
Poi, il bacio di mio figlio, Giuseppe, e di Gayle: sono arrivato a casa.

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