domenica 12 agosto 2012

Tre in uno

Oggi, tre categorie: 60, 84 e 120 kg. Un po' di tristezza: siamo quasi alla fine. Prima, pero', uno scenario: questa volta, durante il riscaldamento, un atleta si accascia con dolore e difficolta' respiratorie. La comunicazione via radio procede a perfezione, il trattamento viene guidato da Mireia, che fa immediatamente diagnosi di pneumotorace. I medici fra noi si accertano del lato corretto, procedono ad inserise un agocannula nel secondo spazio intercostale, dare ossigeno, somministrare fluidi, monitorare lo stato fisiologico del paziente.


 Le modalita' di trasporto sono eccellenti, ed Emma, l'ultima arrivata nel team, si sente immediatamente parte del tutto. Eccellente. A pranzo.








I tre tappeti sono impegnatissimi, e gli incontri si succedono a ritmi serrati. Nulla di preoccupante: i soliti sanguinamenti, ma ad un atleta salta un dente. E' solo un dente falso, e subito il nostro dentista di turno viene a re-impiantarlo. Il mio diploma di odontotecnico, conseguito nel 1984, dopo la laurea, studiando con Mario Della Calce che avea iniziato a fare il dentista, torna utile. Almeno do' una mano al collega.













Ultima sessione di esami pre-gara, per i 66 ed i 96 kg. Con Dietrich, ormai superaffiatati, e nessun intoppo. Domani, solo gare.

Pomeriggio, e repeschage, ed incontri per le medaglie. I 60 kg avvicenti. L'atleta Indiano combatte col cuore, e non si lascia distogliere dalla meta da una decisione arbitrale dubbia. Continua, ed e' bronzo contro il Nord Coreano. L'atleta Americano e' un Assistant Coach in una delle Universita' statali Americane. Gran cuore, e via. Finale: Russia-Azerbajan. Un grande incontro, con il Russo che di fatto non riesce a far nulla. Negli ultimi secondi, si allontana, sconfitto, dal suo avversario. L'oro va all'atleta dell'Azerbaijan. La stessa nazione vince gli 84 kg, 

Fra un combattimento e l'altro, nel nostro team un po' di malinconia: e' il penultimo giorno, e lo sappiamo. All good things come to an end. Ci scambiamo email, indirizzi, et similia. I combattimenti e gli atleti si avvicendano, con me Bernie con il quale continuiamo a scambiarci aneddoti clinici, ed una serie di considerazioni tecniche su come fare a considerare che un atleta non puo' continuare. Queste sono le Olimpiadi: la facolta' di decidere, conveniamo, deve essere lasciata all'atleta, a meno di un trauma cosi' palese che anche un non medico possa identificarlo

Nei 120 kg, un altro atleta fa storia: un colosso dell'Uzbekistan, di solo muscoli, vince le Olimpiadi per la terza volta. E' un trionfo

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