martedì 31 luglio 2012

Un altro giorno, altre medaglie in judo (nessuna per l'Italia e per il Regno Unito)

Il giorno e' in realta' iniziato ieri pomeriggio. Dopo aver operato un tendine di Achille rotto in una studentessa di medicina, con i miei due Fellows Italiani, Angelo e Mattia, ci siamo attardati in pre-sala operatoria a guardare la ginnastica. Un atleta Giapponese al cavallo senza maniglia ha eseguito un volteggio eccellente, che ha ricevuto un punteggio alto, ma nell'atterrare ha subito un infortunio al piede sinistro. Il rallentatore mi ha permesso di valutare il trauma, ed ho pensato: 'Speriamo non venga da me'. Alle 2200, telefonata dal policlinico olimpico: radiografia e TAC confermano una diagnosi di lussazione di Lisfranc. Per gli addetti ai lavori, e sopratutto in un giovane atleta di elite, purtroppo solo una cosa da fare: riduzione e fissazione interna. Angelo e Mattia ne hanno ormai viste diverse da quando sono a Londra con me, ed il protocollo e' ben stabilito. Ho quindi detto al policlinico di procurarci un interprete medico, e di aspettarmi. Mentre mi stavo preparando, altra telefonata: hanno deciso di trasferire il paziente in Giappone. La prognosi, per quanto buona, e' per uno sportivo di quel tipo e di quel livello al meglio riservata.

Stamane, appena giunto sul campo di gara, abbiamo provato a fare 'cardiorespiratory resuscitation'. Un compito non particolarmente ortopedico, ma una necessita' se si vuol presidiare un campo di gara. Fortunatamente, nel mio team ho un medico di famiglia che fa anche medicina di urgenza, e quindi sara' il leader se mai qualcosa del genere dovesse accadere. Tutto fila liscio, e via con le gare per le judoka fino a 63 kg, e i judoka fino ad 81 kg. Due Britannici, e due Italiani. Le cose non vanno particolarmente bene, ed entro il secondo girone di eliminazione tutti sono a casa. Il jodoka Italiano dura un paio di minuti prima di essere immobilizzato, e cosi' la sua collega. Il judoka Britannico un po' di piu', ma subisce un ippon per una proiezione di grande ampiezza. La judoka Britannica e' squalificata per aver attaccato le gambe. Il regolamento e' cambiato da un paio di anni, per evitare lo strapotere dei paesi dell'Est Europeo, che avevano sviluppato delle tecniche di proiezione mutuate dalla lotta e dal sambo: il Judo e' ritornato alle origini. Sta di fatto che, nonostante tutto, i Giapponesi non vincono piu' tutto, ed anche in questa occasione le medaglie olimpiche sono andate ad una judoka Slovena ed un judoka Sud Coreano, con degli incontri eccellenti per spirito combattivo e qualita' tecnica.

Un trauma serio, pero', ad un atleta del Marocco: una lussazione di spalla. Riduzione immediata, e via al Policlinico. La tendenza attuale e', in atleti giovani, operatoria praticamente d'urgenza, ma chissa' cosa succedera' in Marocco. Intanto, senza il tempo di pensarci su, una dopo l'altra arrivano in medicheria una serie di punture di insetti (importati), ed una unghia incarnita. Ovviamente, solo trattamento conservativo, e ritorno con il pensiero a 25 anni or sono, quando, per soddisfare i requirements per gli esami di appartenenza al Royal College of Surgeons, ho dovuto intraprendere un periodo di formazione in chirurgia di urgenza ed in medicina di pronto soccorso. Lo pensavo inutile, ma ... impara l'arte etc.

Fine della giornata sportiva: un po' di gagliardetti da parte degli atleti trattati, ed un veloce viaggio in treno. Stavolta, tutto funziona, ma la metropolitana di Londra potrebbe essere affetta da qualche grande streganza all'improvviso!


Ed ora, i campioni olimpici di oggi



lunedì 30 luglio 2012

Ci ho pensato un po'

Ci ho pensato un po' prima di riportarlo

Avant'ieri, un evento al quale non avevo mai assistito. Nell'incontro di qualificazione fra Giappone e Corea del Nord, parita' assoluta fino alla fine, dopo il Golden Score. Alle bandiere! I giudici hanno assegnato il match alla Corea del Nord, contro il campione mondiale Giapponese. La folla protesta violentemente: ci sono un sacco di Giapponesi, e non piace questa decisione. La giuria di gara e' congelata. Dopo tre minuti tesissimi, con gli atleti che non lasciano il tatami perche' il vincitore non e' stato annunciato ancora, i giudici ritornano alle bandiere, ed il Giappone vince.
Ho passato il tempo libero di ieri a cercare su internet: e' la prima volta che una decisione dei giudici e' stravolta cosi', e che il volere della folla sia riuscito a cambiare il giudizio in uno sport di combattimento, specialmente in un torneo Olimpico. Un precedente rischioso.
L'atleta Giapponese e' eccellente, e suo, nel suo incontro conclusivo per il bronzo, il colpo piu' bello, fino ad ora, del torneo: un o goshi di grande ampiezza che gli ha fruttato un ippon. Nondimeno, una sensazione che forse non tutto era meritato, e che troppo conto e' stato dato ai fan Giapponesi. Forse, un neo per l'arte marziale.
La Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Salerno

domenica 29 luglio 2012

E' accaduto oggi!
La stessa equipe di ieri, e tutto funziona meglio. Ci stiamo affiatando, ed il mio compito e' piu' facile. Beh,  non tutto funziona meglio: per diktat Olimpici, ogni contatto con un paziente deve essere registrato su un computer, che continua a non funzionare. Puo' darsi che sia stregato, o che non gli piaccia il judo: i colleghi del tennis tavolo non hanno avuto problemi. Vedremo.
Oggi donne 52 kg ed uomini 62 kg.
Primo contatto con un 'vero' paziente. In realta', una paziente. Negli incontri eliminatori, la atleta della Corea del Nord ha incominciato a perdere sangue dal naso. Nulla di preoccupante: in uno sport di contatto, epistassi sono all'ordine del giorno. In un torneo Olimpico, devono essere bloccate al piu' presto: sangue sul tatami e' poco telegenico, e, sebbene tutti gli atleti siano testati per epatite B e C, e per HIV, e' bene arrestare il tutto. La squadra Nord Coreana non ha un medico al seguito, cosa strana per una squadra poderosa e numerosa, ed ovviamente il medico dei loro fratelli Sun Coreani si e' rifiutato di aiutare la atleta.  In Judo, come negli altri sport di combattimento, il medico deve essere invitato sul tappeto dall'arbitro. Quindi, scalata sul tatami, mani guantate, e inserzione di un tampone nasale nel giro di un 20 secondi. Tutto bene, l'atleta ha continuato a combattere, ed ha vinto contro la rappresentante del Giappone. Poi, ha incominciato la scalata al podio, ed e' diventata la campionessa Olimpica. E' il primo dententore del titolo Olimpico 2012 che ho trattato, e tutti noi siamo orgogliosi.
Le cose non sono andate bene per la squadra Italiana maschile. Il nostro atleta, anch'egli Campano, e' stato eliminato dopo solo una manciata di secondi. Lacrime di tristezza, e chissa' cosa succedera' in quattro anni. 
La Judoka del Sud e' andata meglio, e, dopo una serie di incontri tosti e combattuti, e' finita terza: una grande  medaglia di bronzo, ed un 'Mamma, ti voglio bene' che ha scalfito i cuori duri degli allenatori delle altre nazioni. 
Per Team GB, un nulla di fatto: la loro rappresentante e' stata eliminata nei gironi preliminari, ed il loro atleta ha combattuto per il bronzo, ma, per una distrazione di un secondo, perso: e' la natura degli sport di combattimento. Sempre all'erta, fino alla fine. 
Fra un combattimento ed un altro, visita di colleghi ed amici ortopedici: il Chief Medical Officer delle Olimpiadi di Rio 2016 e' un caro amico, mentre il Chief Medical Officer del Canada mi ha porto i saluti di una serie di colleghi. Vancouver non e' stata una delle tappe dei miei viaggi Nord Americani, ma non si puo' mai sapere!


Poi, debrief, e decisione che domani il mio team, senza di me (abbiamo una importante riunione di dipartimento), provera' a simulare un massaggio cardiaco sul tatami. Vedremo, ma son sicuro che tutto andra' bene.

A casa con la DLR e con il Tube. Tutto e' andato benissimo, al contrario di stamattina, quando Transport for London ha deciso di non cambiare l'orario del primo treno, alle 0620, e quindi tutti siamo arrivati ad Excel un po' in ritardo. Pare che vi saranno alternative per l'immediato futuro. A presto

sabato 28 luglio 2012

Judosportdoc1, Judosportdoc1 this is Judosportphysio1. Please come in

I Giochi Olimpici sono iniziati! Sveglia alle 0440, in metropolitana poco dopo, per andare ad Excel North Arena 2. Ovviamente, la fermata della metropolitana alla quale avrei dovuto cambiare e' stata annullata all'ultimo momento (staff ammalato). Quindi, un giro un po' piu' tortuoso, ma alla fine eccoci tutti ad Excel, dopo aver attraversato un po' di Londra di Dockland: nuovi edifici, di stile sicuramente piu' appartamento sulla Costa del Sol che Londinese.
I controlli: l'esercito e' efficiente, la sicurezza privata un po' meno. Alla fine, tutti siamo nel corridoione dell'Excel, ma... l'accesso alle nostre aree e' chiuso. Una veloce chiamata, ed apriti sesamo.
Tutti insieme, fortunatamente ho gia' lavorato in alcuni test events a Dicembre con alcune persone del mio staff. Gli altri, li conosco perche' ho insegnato loro come si fa a trasportare senza pericoli atleti incoscienti.
Il briefing e' diretto, e siamo tutti eccitati. Una delle massaggiatrici sportive e' in dolce attesa: al sesto mese, con una femminuccia che sara' una judoka come la mamma, ma non ha voluto rinunciare a questo momento. Non potra' sollevare pesi, ma e' benvenuta: e' stata una judoka di livello, e sa cosa ci si puo' aspettare.

Il field play: due materassine olimpiche, e dobbiamo formare due team. Un po' di discussioni con le autorita' sportive e sopratutto televisive: il nostro armamentiario non puo' rimanere in vista. Poi, prove generali di un sacco di scenari: atleti con arti superiori od inferiori fratturati, atleti strangolati e con perdita di coscienza, ed adagiati sul dorso o proni. I principi dell'ATLS sono conosciuti da tutti, ed il mio team internazionale (c'e' una infermiera di terapia intensiva spagnola) comincia a funzionare.
Un augurio a tutti noi, da tutti noi: le migliori gare sono quelle dove il nostro intervento non e' richiesto.

Arrivano le squadre: con piacere ci salutiamo con una moltitudine di colleghi da tutto il mondo, con i quali ci vediamo normalmente ai congressi. questo consesso e' un po' atipico, ma ci accomuna ancora di piu'.
Ed ora, le gare. Dopo 27 anni in UK, sono conosciuto da una serie di colleghi che sanno che sono Italiano, ma sanno che mi prendo cura di atleti Britannici.

Oggi, donne fino a 48 kg, ed uomini fino a 60 kg. I match sono ben oragnizzati e scorrono veloci. I Britannici sono velocemente eliminati: il loro ranking e' basso, e gli avversari troppo forti.
Gli Italiani vanno meglio, ma la nostra ragazza alle fine non riesce a progredire. L'atleta Campano invece fa un torneo fantastico. Purtroppo, viene battuto da uno dei finalisti, e viene ripescato. Un match per il bronzo eccellente, poi un attimo di perdita di concentrazione, ed il sogno olimpico e' finito. Peccato: una medaglia Italiana nel primo giorno di uno dei miei sport sarebbe stata eccellente. L'atleta piange affranto. Giungere quinto alle Olimpiadi non e' un disonore, ma e' nondimeno deludente per chi ha sacrificato la proprio vita ai Giochi.
Il nostro intervento medico non e' stato richiesto: gli atleti sanno cosa fare, e solo in pochi casi i fisioterapisti sono intervenuti per strapping e massaggio.
Cerimonia di premiazione: una brasiliana ed un russo sul podio piu' alto, il cuore gonfio di emozioni. Ed ora, debriefing, e pianificazione per domani.
Francamente, una giornata positiva, ma la maggior parte del mio team siamo stati judoka. Le emozioni sono state forti, l'organizzazione inizialmente un po' 'haphazard', ma alla fine tutto ha funzionato.
Ed ora, via a casa per un viaggio che, stranamente, e' meno affollato di quanto credessimo, ed a ben vederci a domani.
Mio figlio, Giuseppe, mi accoglie con il solito abbraccio, e Gayle, mia moglie, mi attende: foto con me in divisa di Games Maker Olimpico, ed a domani. Ci aspetta quasi una Domenica allo stadio, ma dall'altra parte!

venerdì 27 luglio 2012

Cerimonia di apertura
Atmosfera elettrica, rurale e tecnologica al contempo. Dopo sette anni, ci siamo. Da ragazzo, volevo esserci come atleta, poi, capendo che non ce la acrei mai fatta, come allenatore. Infine, come medico. Ed ora, eccoci qui.
Ieri, 29 anni dalla laurea. Oggi, un altro sogno. Le pulsioni rimangono quelle di sempre, il tifo diviso fra Italia ed UK. Di volta in volta, rendero' noto quali degli atleti (Britannici) saranno in gara. Una serie, li ho seguiti per diverso tempo, ma non sono riusciti a qualificarsi. Un peccato, chissa' se per lora ci sara' un'altra occasione. Per me, this is it. Speriamo nessuno si infortuni, e cosi' i Giochi sarebbero un vero successo.
A domani: si comincia alle 0700, sveglia alle 0430, con quasi due ore di metropolitana per arrivare ad Excel.

giovedì 26 luglio 2012

Non ci si crederebbe mai! E' il secondo giorno a 30 gradi! Dopi il Maggio, Giugno e Luglio piu' piovosi da 250 anni, il tempo e' improvvisamente migliorato. Non per molto, pero': domani si prevede pioggia. Chissa' se la cerimonia di apertura delle Olimpiadi sara' bagnata. Di sicuro sara' affollata, con i soliti problemi di trasporto pubblico tipici di Londra.
Da ieri sono in azione le corsie riservate ai veicoli Olimpici, e ci sono state code colossali. Inoltre, i poveri mortali mal si adattano al pensiero che tutti siano uguali, ma alcuni di piu'. Le corsie sono state chiamate immediatamente 'Zil lanes', a reminiscenza delle corsie riservate in Russia ai maggiorenti del Partito Comunista.
I servizi medici sono stati gravati da una defezione all'ultimo momento di una serie di colleghi: il governo ha sancito che le liste di attesa devono essere rispettate (la legge dice che almeno il 90% dei pazienti in lista di attesa chirurgica devono essere operati entro 18 settimane dall'essere stati messi sulla lista), e non possono essere disattese nel periodo olimpico. Inoltre, solo poche istituzioni hanno considerato le Olimpiadi un evento per il quale chi vi lavora (gratis!) puo' non intaccare le proprie vacanze. In pratica, due dei primari della mia equipe si sono resi conto della impossibilita' di mantenere i ritmi di lavoro attuali, lavorare alle Olimpiadi, e non poter prendere vacanze. Hanno preferito, quindi, e comprensibilmente, rinunciare alle Olimpiadi.
Il caldo ha un effetto deleterio sui treni: ieri, le metropolitane non si sono fermate al Villaggio Olimpico. La spiegazione? Il troppo caldo. I visitatori e gli atleti sono dovuti scendere alla fermata successiva. ... e questo succede in una citta' dove, teoricamente, la organizzazione e' eccellente. Non sappiamo cosa ci attende domani.
Nel frattempo, il diktat e' 'London is open for business'. Ci si aspetta un giro di affari enorme, e salvaguardia totale degli sponsor delle Olimpiadi. In pratica, agli spettatori non sara' permesso indossare, per esempio, indumenti con logo di marche non sponsor ufficiali. Se cio' dovesse accadere, pare che saranno distribuiti adesivi  per coprire il logo. We are not amused!

martedì 24 luglio 2012

24.07.2012

A meno tre giorni!
SETTING THE SCENE
Dopo quasi quattro anni di pianificazione, ci siamo quasi. Il primo meeting fu a Londra, appena vi giunsi a Dicembre 2008. Richard Budgett, il Chief Medical Officer delle Olimpiadi, campione olimpico di canottaggio nel 1984 (Los Angeles), e un 'alumnus' del Centre of Sport and Exercise Medicine che ho diretto dal 2008, ha incominciato il duro lavoro per essere sicuro che i servizi medici a queste Olimpiadi funzionino a perfezione.
Non semplice, dato che la Medicina dello Sport e dell'Esercizio (SEM) e' stata riconosciuta come specialita' solo nel 2006. Una serie di entusiasti (ci conosciamo tutti da almeno 20 anni, e con molti 'siamo cresciuti, professionalmente, insieme'), sono chiamati a coordinare una parte di tali servizi.
A me e' toccato il coordinamento dei servizi di chirurgia del piede e caviglia (devo coordinare sei primari di ortopedia, che copriranno, con me, le Olimpiadi e le Paraolimpiadi), e saro' il Field of Play Doctor per una parte del torneo di Judo, e tutto il torneo di Lotta.
Innumerevoli training sessions, tutte volontarie, fra il 2011 ed ora, l'ultima il weekend scorso. Essere Head of Department aiuta: una serie di colleghi, fisioterapisti, masseurs etc non hanno idea di cosa significa lavorare in equipe. Chirurgia, nonostante ci sia una primadonna, e' comunque lavoro di equipe, ed il ruolo di leadership cade sulle mie spalle. Innumerevoli prove di come fare a sollevare atleti che hanno perso conoscenza, e che possono pesare letteralmente il doppio di noi. Primum non nocere, quindi di queste prove ve ne saranno all'infinito. La speranza e' che nessuno si infortuni, ma, si sa, e' impossibile. Nonostante io stesso abbia avuto una carriera sportiva relativamente atraumatica, il troppo fa male, e ne pago ancora le conseguenze. Ci auspichiamo tutti dei tornei dove faremo da spettatori, sopratutto, e le nostre 'skills' non saranno chiamate in causa.