martedì 7 agosto 2012

Non solo lotta

E' Agosto, e a Salerno fa parecchio caldo. Qui fresco, e c'e' aria di pioggia. Una estate che non si e' materializzata, con Maggio, Giugno e Luglio i piu' freddi e piovosi da 250 anni.
La mia stazione della metropolitana e' inspiegabilmente chiusa. Qui, nessuno si ribella, e semplicemente si aspetta l'autobus per una altra linea della ragnatela della metropolitana di Londra.

Ad Excel: team ormai rodato, estrinsecazione dal tappeto di gara da manuale, e quindi decidiamo di testare lo stesso scenario sui tappeti di allenamento: nessun problema, nonostanti gli sguardi semiseri degli atleti. Mentre stiamo testando le nostre procedure, piacevole sorpresa: Chris, il mio compagno di allenamento con il quale siamo entrambi stati quarti ai Campionati Europei di Sambo del 1989, ed ora location manager qui, viene a trovarmi con la figlia, Anastasia. Quest'ultima e' stata una mia studentessa visitatrice per qualche settimana lo scorso anno: vuole entrare a medicina, e mi ha seguito in ambulatorio e sala operatoria, e le e' piaciuto. Chissa', fra qualche anno avremo una altra ortopedica dello sport.

Alle 1300, avvio alle gare. Oggi, su tappeto A, dove combattera' l'unico atleta Italiano del torneo, al milite dei 96 kg. Aspetto con ansia, mascherata dalla conversazione che teniamo con il medico della FILA su una serie di problemi di carattere traumatologico, mentre osserviamo una serie di combattimenti. Fra questi, ci colpisce l'atleta Iraniano. Non super-aggressivo, misurato, capace di bloccare gli attacchi dell'avversario, e ... vincente. Viene il turno dell'atleta Italiano. Non c'e' grosso tifo: non siamo molti Italiani qui, ed io non posso dimostrarmi di parte. Nella folla, un Italiano che grida il nome del nostro atleta, e piange.



Le lacrime sono ancora piu' copiose quando, dopo qualche minuto, il nostro atleta incomincia a perdere. Vorrei piangere anch'io: e' l'unico dei nostri, in una specialita' che, nel passato, ci ha dato qualche grande soddisfazione. A quel punto, una telefonata dal Policlinico. Vogliono che vada a vedere un atleta che si e' infortunato.  Non vogliono dirmi chi sia, e lo sport. Devo abbandonare il campo di gara, e nominare un mio sostituto. Surjit diventa me, e via al Policlinico del Villaggio Olimpico, con una delle macchine della organizzazione. L'entrata al villaggio e' spettrale. Una serie di controlli da far paura, con ispezione personale e della macchina a diverse riprese, militari dappertutto. Certe cose si vedono nei film, ma quando se ne ha esperienza personale e' un'altra cosa. Si puo' giungere all'atmosfera gioiosa del Villaggio, ma solo dopo aver attraversato una area che davvero incute timore. Probabilmente, un approccio del genere e' studiato apposta per incutere rispetto, ma non posso fare a meno di pensare a 1984 di Orwell: telecamere dappertutto, scansione dei passi, software per riconoscimento facciale, controlli a tappeto. Tutto per la salvaguardia, e' vero, ma, mentre sono sottoposto a questi controlli, comprendo perche' dei gruppi di liberta' sociale protestano contro una invasione della privacy pervadente ed omnipresente: in UK, ci sono ora un terzo delle telecamere a circuito chiuso al mondo, ed analisti dei servizi segreti che non hanno nulla da invidiare ai colleghi Americani o Cinesi. In realta', il controllo personale esercitato sui cittadini e' tale per cui camminare per Londra significa essere ripreso ed identificato da almeno 300 telecamere a circuito chiuso al giorno!

Al Policlinico, l'arcano e' svelato: Stuart Miller, uno dei coordinatori del Policlinico, mi annuncia che Liu Xiang si e' rotto il tendine di Achille. Poveretto: a Pechino, da recordman mondiale sui 110 ostacoli, si e' dovuto ritirare per problemi a quel tendine. E' stato operato da uno dei miei amici Americani, Tom Clanton, ed ora e' in gesso per un problema ancora piu' grave. Conosco i suoi medici Cinesi: uno lavorava alla Chinese University of Hong Kong quando vi ero Professore Associato, ed abbiamo scritto un libro sulla forza isocinetica insieme. Con l'altro, ci siamo conosciuti a congressi.
Il gesso e' rimosso, ed all'esame clinico la situazione e' chiara. Una avulsione dal calcagno, con una piccola calcificazione. Faccio fatica a spiegar loro che la diagnosi e' clinica: ormai, si e' troppo ingranato il concetto di risonanza magnetica a tutti i costi. Descrivo loro la situazione, che viene confermata alla risonanza, ed alla ecografia, ed alla radiografia. Incominciamo a parlare di management: in questi casi, ed a questi livelli, il trattamento chirurgico e' obbligato. Descrivo loro una tecnica di ricostruzione sulla quale abbiamo lavorato da anni, e che permette un approccio minimanente invasivo al problema, specialmente perche' mi dicono che Liu Xiang ha avuto una serie di iniezioni di corticosteroidi nell'area, l'ultimo due giorni fa. Ovviamente, non  hanno sentito parlare di questa tecnica, nonostante sia stata pubblicata su giornali internazionali, ed abbia una lunga serie di atleti di elite che la abbiano ricevuta. Mentre parlano fra di loro, do' un colpo di telefono a Tom Clanton, che mi descrive l'intervento eseguito qualche anno orsono, e che ha richiesto 12 mesi di riabilitazione. Concorda con il mio piano terapeutico, e contatto Nehwam University Hospital per prepararli. Deliberazioni da parte delle delegazione cinese, poi, praticamente a notte fonda, la decisione di chiedere una seconda opinione. Una serie di sguardi stupiti dai colleghi in Policlinico. Uno mi tira da parte, e mi sussurra ' Hanno fatto venire te, il leader mondiale in questo tipo di traumi. Chiunque altro, avra' meno esperienza. Forse preferiscono un Inglese alto biondo e con gli occhi azzurri'. Ringrazio il collega, e non commento, ma, avendo vissuto in Estremo Oriente, so quello che pensano. La delegazione Cinese mi chiede che esperienza ho in questo campo: un altro collega, Inglese, dice loro che una ricerca su Pubmed usando i termini 'Maffulli, achilles tendon rupture' rivela 71 articoli, ed uno dei Radiologi afferma che non avrebbe esitazione a far operare sua figlia da me.
Tutto il team medico e' un po' scocciati: abbiamo lavorato per ore, ed abbiamo organizzato tutto e subito. E' per niente.

A casa, apprendo che Iran ha trionfato ancora una volta, nei 96 kg. Una nazione in ascesa in questo campo. Nei 66 kg, e' la volta della Corea del Sud.

1 commento:

  1. Povero Cinese chissà in mano a chi andrà a finire !!!!!!
    Peccato che ancora nel 2012 non si tenga conto del lavoro del mio Prof. da 30 anni!
    :)
    Forza Professore facciamo il tifo per LEI!!!

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