sabato 28 luglio 2012

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I Giochi Olimpici sono iniziati! Sveglia alle 0440, in metropolitana poco dopo, per andare ad Excel North Arena 2. Ovviamente, la fermata della metropolitana alla quale avrei dovuto cambiare e' stata annullata all'ultimo momento (staff ammalato). Quindi, un giro un po' piu' tortuoso, ma alla fine eccoci tutti ad Excel, dopo aver attraversato un po' di Londra di Dockland: nuovi edifici, di stile sicuramente piu' appartamento sulla Costa del Sol che Londinese.
I controlli: l'esercito e' efficiente, la sicurezza privata un po' meno. Alla fine, tutti siamo nel corridoione dell'Excel, ma... l'accesso alle nostre aree e' chiuso. Una veloce chiamata, ed apriti sesamo.
Tutti insieme, fortunatamente ho gia' lavorato in alcuni test events a Dicembre con alcune persone del mio staff. Gli altri, li conosco perche' ho insegnato loro come si fa a trasportare senza pericoli atleti incoscienti.
Il briefing e' diretto, e siamo tutti eccitati. Una delle massaggiatrici sportive e' in dolce attesa: al sesto mese, con una femminuccia che sara' una judoka come la mamma, ma non ha voluto rinunciare a questo momento. Non potra' sollevare pesi, ma e' benvenuta: e' stata una judoka di livello, e sa cosa ci si puo' aspettare.

Il field play: due materassine olimpiche, e dobbiamo formare due team. Un po' di discussioni con le autorita' sportive e sopratutto televisive: il nostro armamentiario non puo' rimanere in vista. Poi, prove generali di un sacco di scenari: atleti con arti superiori od inferiori fratturati, atleti strangolati e con perdita di coscienza, ed adagiati sul dorso o proni. I principi dell'ATLS sono conosciuti da tutti, ed il mio team internazionale (c'e' una infermiera di terapia intensiva spagnola) comincia a funzionare.
Un augurio a tutti noi, da tutti noi: le migliori gare sono quelle dove il nostro intervento non e' richiesto.

Arrivano le squadre: con piacere ci salutiamo con una moltitudine di colleghi da tutto il mondo, con i quali ci vediamo normalmente ai congressi. questo consesso e' un po' atipico, ma ci accomuna ancora di piu'.
Ed ora, le gare. Dopo 27 anni in UK, sono conosciuto da una serie di colleghi che sanno che sono Italiano, ma sanno che mi prendo cura di atleti Britannici.

Oggi, donne fino a 48 kg, ed uomini fino a 60 kg. I match sono ben oragnizzati e scorrono veloci. I Britannici sono velocemente eliminati: il loro ranking e' basso, e gli avversari troppo forti.
Gli Italiani vanno meglio, ma la nostra ragazza alle fine non riesce a progredire. L'atleta Campano invece fa un torneo fantastico. Purtroppo, viene battuto da uno dei finalisti, e viene ripescato. Un match per il bronzo eccellente, poi un attimo di perdita di concentrazione, ed il sogno olimpico e' finito. Peccato: una medaglia Italiana nel primo giorno di uno dei miei sport sarebbe stata eccellente. L'atleta piange affranto. Giungere quinto alle Olimpiadi non e' un disonore, ma e' nondimeno deludente per chi ha sacrificato la proprio vita ai Giochi.
Il nostro intervento medico non e' stato richiesto: gli atleti sanno cosa fare, e solo in pochi casi i fisioterapisti sono intervenuti per strapping e massaggio.
Cerimonia di premiazione: una brasiliana ed un russo sul podio piu' alto, il cuore gonfio di emozioni. Ed ora, debriefing, e pianificazione per domani.
Francamente, una giornata positiva, ma la maggior parte del mio team siamo stati judoka. Le emozioni sono state forti, l'organizzazione inizialmente un po' 'haphazard', ma alla fine tutto ha funzionato.
Ed ora, via a casa per un viaggio che, stranamente, e' meno affollato di quanto credessimo, ed a ben vederci a domani.
Mio figlio, Giuseppe, mi accoglie con il solito abbraccio, e Gayle, mia moglie, mi attende: foto con me in divisa di Games Maker Olimpico, ed a domani. Ci aspetta quasi una Domenica allo stadio, ma dall'altra parte!

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